Una serata in bici

A Torino il 24 giugno si celebra San Giovanni, patrono della città. La manifestazione più popolare è sicuramente lo spettacolo pirotecnico che chiude gli eventi, la sera del 24.

I fuochi d’artificio piacciono alla stragrande maggioranza dei torinesi e questo fa del dopo-fuochi uno dei motivi principali per non andarci, a meno di non voler rivevere in prima persona un esodo biblico. L’altro motivo per non andarci ovviamente è l’ansia di trovare parcheggio a distanze compatibili con la resistenza umana.

Per questi motivi e per una sostanziale pigrizia di fondo, abitando fuori Torino, non ero mai stato ai fuochi di San Giovanni. Ma quest’anno, insieme ad una mia amica, si è fatta strada l’idea risolutiva: andiamo in bici!

Carico la bici in macchina e raggiungo la mia amica che sta in Torino. Veloce rimontaggio della ruota anteriore e pedaliamo alla volta del Po.

La pista ciclabile è confortevole, se non fosse che ogni tanto evapora nel nulla, quasi come se i ciclisti non fossero amanti della continuità. Comunque, ci districhiamo nel traffico ed arriviamo in Corso Vittorio, a fianco del parco del Valentino.

Qui la gente ci rende un po’ impossibile pedalare. Attraversiamo il Po per cercare un posto nella parte meno frequentata e proviamo a scendere. C’è odore di fiume. Dopo un attimo ci accorgiamo che anche qui è impossibile pedalare, ma non per la gente quanto per i moscerini che ci si schiantano in faccia (per non dire in bocca, bleah).

Urge un cambio di programma. Dall’altro lato del fiume, ai murazzi, c’è gente ma sembra che si cammini abbastanza. Sono le dieci, conviene sbrigarsi. Risaliamo fino al ponte di C.so Belgio, lo attraversiamo e poi giù ai murazzi. Vi risparmio gli accidenti che abbiamo tirato alle famigliole che camminavano a passo da formica, in fila per otto, con passeggini e bambini per mano, sbarrandoci la strada e costringendoci a chiedere permesso ogni volta.

Ma alla fine ce la facciamo. Riusciamo anche a fare qualche pedalata prima di trovare un palo confortevole per i nostri destrieri, sotto dei bei cespugli di lavanda.

Ci sediamo.
Noi apriamo le birre, sul ponte qualcun’altro apre i fuochi.

Bello spettacolo, mi sono piaciuti, anche se sono difficili da descrivere… Le cose che mi sono rimaste: i bambini spaventati dai botti, la cascata di luce bianca dal ponte fino giù al fiume, la gente con i videofonini che si dimentica di guardare i fuochi con i propri occhi, l’inno nazionale trapuntato di lampi verdi, bianchi e rossi, i fuochi a spirale e quelli a cavatappi.

Finito lo spettacolo, odissea fra la gente. Di nuovo con le nostre bici al fianco (è impossibile pedalare..) risaliamo in piazza Vittorio a salutare alcuni amici. Ci fermiamo a chiacchierare e prendere un po’ di fresco, così magari la gente ha il tempo di defluire.

Rientriamo passando dal centro, così proviamo a vedere se riusciamo a prendere un gelato. Macchè.. le gelaterie sono prese d’assalto dalla gente che è defluita prima di noi… Ci allontaniamo un po’ e ci dotiamo di cono in zona Politecnico. Pausa. E’ già un po’ tardi, la stanchezza comincia a farsi sentire, ma in compenso si sta proprio bene. C’è altra gente in bici, probabilmente erano anche loro in piazza, si pedala al fresco e al riparo dalle macchine. L’andata sembrava più breve… ma arriviamo lo stesso.

Saluti, bici in macchina e via a casa. Una serata diversa, senza dubbio.

2 Risposte a “Una serata in bici”

  1. Bellissimo post.

    Mi ha ricordato il mio San Giovanni 1995, con ritorno al Collegio del Politecnico imbottigliato in macchina nel traffico fino a ora imprecisabile…

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